Uliveti e vigneti si spostano verso l’Atlantico per i mutamenti climatici

di Redazione 191 views0

 Uliveti e vigneti si stanno “spostando” verso l’Atlantico per via dei mutamenti climatici: via via che gli anni passano, le coltivazioni di ulivi e vigne si trasferiscono a latitudini sempre maggiori per via dell’aumento delle temperature e della scarsità di piogge.

Gli studi del gruppo di ricerca di Marco Bindi dell’Università di Firenze, Dipartimento di Scienze delle produzioni agroalimentari e dell’ambiente, realizzati in collaborazione con Marco Moriondo dell’Istituto di Biometeorologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche, hanno visto la loro consacrazione accademica con la pubblicazione su Climate Change e Global Ecology and Biogeography.

Gli uliveti, dimostra lo studio, a causa dei mutamenti climatici vengono coltivati a latitudini sempre maggiori, e in particolare in diverse zone del Nord Africa, del Medio Oriente e anche in spagna, luoghi storicamente utilizzati per uliveti e vigneti risultano ormai non più adatti a ospitare questa tipologia di culture. Il perché, come accennato, è da rintracciarsi nelle carenze di pioggia e nelle temperature sempre più elevate.

Simile discorso interessa le vigne, che come è noto è per l’italia un genere di coltivazione di enorme importanza. Secondo gli studi succitati, si potrebbe assistere anche nel nostro paese a un cambiamento nelle condizioni climatiche ideali per la coltura della vigna. Nel Chianti, per esempio si potrebbe passare dai 200 metri di altitudine fino ai 450 metri di altitudine, nell’arco di qualche decennio.

In altre zone come Portogallo e Francia si sposterebbe verso l’Atlantico questo genere di coltivazione, mentre nel sud della Francia si prevedono problemi di grande rilievo, e finanche la sparizione di alcune varietà viticole. Marco Bindi ha così commentato gli studi:

La comprensione degli effetti che i cambiamenti climatici potranno avere sulla viticoltura e olivicoltura è alquanto complessa e, pur senza allarmismi, richiede ulteriori studi e approfondimenti. E necessaria poi un’attenta valutazione perché continui a esserci un equilibrio stabile tra il clima e le aree che sono storicamente caratterizzate da queste colture per questo l’esperienza secolare che si lega a questo settore dell’agricoltura necessita di essere arricchita da nuove conoscenze.

Photo credits | Francesco Sgroi su Flickr

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