Greenpeace sul monitoraggio delle radiazioni a Fukushima: “E’ inaffidabile”

di Redazione 223 views0

A Fukushima, dopo il terremoto, la situazione non è mai tornata stabile, le radiazioni provocheranno a lungo termine, nonostante i costanti monitoraggi che, secondo Greenpeace, sono inaffidabili.

Secondo l’associazione ambientalista, infatti, le stazioni di monitoraggio sottovalutano i rischi che le radiazioni presenti sul territorio possono avere sulla popolazione. Le critiche vanno anche all’attività di decontaminazione, a quanto pare poco mirata e poco concentrata nelle aree più popolate.

Su 40 stazioni di monitoraggio controllate da Greenpeace a Fukushima, più de 75% ha livelli di radiazione più bassi rispetto alle zone circostanti, già solo a 25 metri di distanza i livelli di contaminazione sono sei volte superiori. Rianne Teule, esperto di radiazioni di Greenpeace International, ha affermato:

Le stazioni di monitoraggio ufficiali sono collocate in aree che le autorità hanno già decontaminato, ma dal nostro monitoraggio risulta che a pochi passi di distanza i livelli delle radiazioni crescono in modo significativo. Temiamo che queste stazioni diano ai cittadini un falso senso di sicurezza. Decontaminare un’area può fare una differenza significativa sui livelli di radiazione, ma sembra che ci siano scarsi progressi nel lavoro di bonifica, e molti punti caldi rimangono non bonificati in tutta la città di Fukushima. Ad esempio, la decontaminazione di aree di gioco per bambini e altre aree rilevanti per le persone più vulnerabili, non è andata avanti in modo sufficiente, nonostante sia passato più di un anno e mezzo dal triplice incidente di Fukushima.

Inoltre Greenpeace aveva chiesto l’evacuazione dell’area di Iitate, suddivisa dal governo in vari livelli di rischio per preparare la città all’evacuazione per la decontaminazione. Rimangono alte le radiazioni nel villaggio di Kusano, ma ci sono molte altre zone e soprattutto molte strutture in cui ancora il livello di riadioattività è troppo elevato, ma il governo continua a lavorare in maniera insufficiente.

Kazue Suzuki, responsabile della Campagna nucleare di Greenpeace Giappone, ha dichiarato:

A differenza di Fukushima città abbiamo visto molti lavoratori impegnati nella bonifica a Iitate, ma data la natura montuosa e ricca di foreste della regione, questi sforzi sono come minimo mal gestiti data la difficoltà della bonifica e il rischio di ricontaminazione alto. Le persone non possono tornare alla normalità a Iitate se le loro case, le imprese o aziende sono contaminate. Una casa o un ufficio possono essere stati ripuliti, ma è molto improbabile che l’intera area sia stata resa priva dei rischi di irraggiamento per i prossimi anni, il che rende molto difficile ricostruire una vita normale delle comunità.

Photo Credits | Greenpeace

 

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