Navi come centrali elettriche galleggianti

di Redazione 314 views0

Raccogliere energia grazie al movimento delle onde è ancora oggi un affare complicato visto che ha un aspetto negativo abbastanza significativo, rappresentato dal costo della posa di cavi sottomarini che permettano di far arrivare l’energia prodotta alla rete elettrica – si parla di 360.000 € al chilometro.

Il direttore del Fraunhofer Center for Manufacturing InnovationAndre Sharon – ha pensato alla possibilità di ovviare al problema sostituendo ai dispositivi marini delle navi lunghe cinquanta metri in grado di catturare l’energia delle onde grazie a delle boe collegate a dei bracci meccanici fissati ad un generatore da un Megawatt. L’energia prodotta verrebbe conservata grazie a delle batterie installate a bordo. Una volta ritornate in porto immetterebbero l’elettricità prodotta nella rete terrestre.

Contrariamente ai dispositivi tradizionali, questo meccanismo non dovrebbe sooportare le condizioni meteo più violente, durante le quali le navi resterebbero in porto – fronteggiare onde particolarmente forti accresce il costo dei dispositivi che producono elettricità.

Andre Sharon ha presentato un prototipo tridimensionale alla Clean Technology 2011 Conference and Expo di Boston.
Il risultato dei primi test hanno mostrato che queste navi produrrebbero elettricità ad un costo di 0,11 € per kwh. Sulla carta, questa tecnica sarebbe più economica dei dispositivi classici per produrre energia dal moto ondoso – hanno un costo compreso tra 0,21 e 0,46 € per kWh -, il fotovoltaico – circa 0,21 € per kWh – e nella forchetta bassa dell’eolico marittimo – tra 0,11 e 0,17 € per kWh.

Un altro vantaggio legato a questa centrale elettrica galleggiante è stata rilevato da Mark Jacobson della Stanford University di Palo Alto: contrariamente a diverse altre fonti di energia rinnovabile, è che potrebbe essere utilizzata solo quando ci sono dei picchi della domanda.

Il ricercatore Usa finora non ha detto nulla per quanto riguarda la propulsione delle navi-centrali elettriche. Sarebbe interessante se utilzizasse almeno in parte l’elettricità raccolta, o immaginare uno spostamento legato alle ondulazioni dei mari o grazie ad altre energie rinnovabili.

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