Eco-innovation 2011: finanziamenti europei per prodotti e servizi sostenibili

di Redazione 35 views0

 Per affrontare una competizione a livello europeo come quella del bando Eco-innovation 2011, dedicato a nuovi prodotti e servizi sostenibili, occorre seguire alcune “regole d’oro”. Ecco un vademecum essenziale da seguire per affrontare il lavoro che precede la domanda di finanziamento, che nel 2010 ha visto gli italiani capofila per numero di candidature:

Il bando
La prima regola d’oro è quella di leggerlo tutto con attenzione, per capire obiettivi e condizioni necessarie per partecipare all’iniziativa. Non si parla di ricerca, ma di riuscire a portare sul mercato idee innovative in termini di prodotti, servizi e processi di produzione, quantificando sia i costi sia i benefici ambientali;
Se l’idea dell’impresa rientra nei parametri indicati dal bando, occorre esaminare i modelli per presentare la proposta: se ci sono aree dove si è carenti o ci sono domande alle quali non è ancora possibile rispondere, significa che mancano elementi fondamentali per concorrere;

Idee ambiziose
Per un bando come quello di Eco-innovation 2011 la competizione vede premiata una proposta su sei, quindi meglio presentare idee ambiziose, con i maggiori benefici dal punto di vista dell’impatto ambientale e con un chiaro sbocco valido per il mercato;

La chiarezza dell’idea
Non sempre un’idea eccellente viene tradotta chiaramente sulla carta. Spiegare bene allora in maniera semplice la proposta e sottoporla a qualcuno estraneo al progetto per verificare di aver dato il messaggio corretto, specificando bene cosa si vuole fare, cosa si mette sul mercato, dove si produce e dove si vende;

Tutto in azienda
Non affidare all’esterno la gestione del progetto, perché è utile che sia il coordinatore a rispondere in maniera diretta ad eventuali chiarimenti, su possibili problemi e tempi. Un aiuto esterno può arrivare ad esempio per riempire i moduli e le traduzioni in inglese;

Gli obblighi
Un errore nel calcolo della tempistica é quello di sottovalutare la necessità di eventuali permessi (ad esempio di costruzione) o altri obblighi a livello nazionale, per l’attività proposta. Meglio informarsi prima di sottoporre la domanda, considerando che fra la scadenza di settembre alla partenza dei progetti passano circa sette-otto mesi.

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