Anarco ambientalisti: blitz dei carabinieri

di Redazione 236 views0

Stamattina i Carabinieri del Ros hanno perquisito, in diverse città italiane – e a quanto sembra anche in Germania -, una trentina di case. La Procura di Bologna starebbe indagando una ventina di persone che avrebbero danneggiato in diversi modi le proprietà di una serie di aziende finanziarie, nucleari, o impegnate nei settori della ricerca e della sperimentazione sugli animali.

Una protesta anti sistema che è stata definita di matrice anarco-ambientalista, promosso da un gruppo italiano – ma ci sarebbero gruppi simili anche in altri paesi – convinto della necessità di un attacco diretto al sistema tecnologico e industriale.

L’indagine – soprannominata “mangiafuoco” – è partita da alcuni attentati incendiari come quello avvenuto – il 12 dicembre di due anni fa – ai danni del ristorante “Roadhouse Grill” di Bologna e rivendicato online.

Il gruppo poi aveva compiuto una serie di attentati con bombe incendiarie ai danni degli uffici della IBM Italia, di due cabine elettriche che alimentavano gli uffici commerciali dell’Eni, oltre all’incendi di un capannone a Ozzano presso una sede distaccata del Dipartimento di Scienze degli Alimenti della Facoltà di Agraria dell’Università di Bologna.

Le perquisizioni avrebbero permesso di sequestrare computer, hard disk ed altro materiale informatico oltre a volantini e lettere. Tra il materiale sequestrato c’erano pure alcune copie di un manuale anarchico, molto conosciuto all’interno dell’ambiente anarco-insurrezionalista.

Si intitola “Ad ognuno il suo – 1000 modi per sabotare questo mondo”, e spiega come costruire bombe e tanti altri consigli “utili”, come difendersi dai sistemi di intercettazione e dalle indagini. Un esempio è l’uso del cellulare. Secondo il manuale non deve mai essere usato durante un’azione. Meglio tenerlo spento ad una certa distanza dal luogo dove si compie un’azione, o meglio ancora affidarlo ad un amico che lo tenga acceso a decine di chilometri dal posto dove si compie un attentato.

Oltre a quanto detto prima, sono stati sequestrati anche documenti relativi ad imprese come ENI ed IBM, cesoie e maschere antigas, oltre alla corrispondenza con soggetti di un gruppo con obiettivi simili, attualmente in stato di detenzione in Svizzera.

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