Politiche energetiche: così Obama vuole disintossicare gli Usa dal petrolio

di Redazione 103 views1

La riduzione di un terzo delle importazioni di petrolio entro il 2020, a partire da ora. E’ questo uno dei principali obiettivi del “piano per la sicurezza energetica” per gli Stati Uniti che Barack Obama ha illustrato in un discorso alla Georegtown University di Washington in cui, fra l’altro, si è rifiutato di demonizzare l’uso civile del nucleare, malgrado quanto sta accadendo a Fukushima. Con questo discorso, hanno spiegato fonti della Casa Bianca, inzia uno “sforzo concertato sul fronte della sicurezza energetica” da parte del presidente Obama e i membri della sua amministrazione che andrà avanti nelle prossime settimane.

Il consumo statunitense di petrolio
Obama ha affermato che gli Stati Uniti non possono continuare a consumare, da soli, un quarto dell’intera produzione mondiale di greggio, possedendo solo il due per cento delle riserve globali. Obama ha ricordato la crisi del 2008, con i prezzi record raggiunti dal petrolio (i costi attuali, cresciuti del 20 per cento nel 2011 e del 33 per cento rispetto a un anno fa, sono i più alti dal due ottobre del 2008): ”Non possiamo continuare a passare dallo shock di quando i prezzi della benzina aumentano alla trance di quando scendono”, ha affermato.

Ridurre la dipendenza degli Usa dal petrolio
Considerato che ”non ci sono ricette magiche” per risolvere il problema, Obama ha proposto l’adozione di una serie di misure, tutte già note e dibattute, per diminuire la dipendenza dell’America dal petrolio. Il Washington Post, non può fare a meno di ricordare che ogni presidente americano, da Nixon nel 1973 in poi, fino a Bush figlio nel 2006 ha proposto misure per risparmiare energia e ridurre la dipendenza del Paese dalle importazioni di greggio.

Il piano di svincolo dal petrolio
Aumento della produzione di auto elettriche, nuove raffinerie per produrre bio combustibili nuovi standard di efficenza energetica per le vetture, oltre che la conversione dei motori dei camion a gas. Nuovi incentivi per raggiungere questi obiettivi. Ovvero, per ridurre di un terzo i 9,7 milioni di barili al giorno (previsioni per il 2011, dieci l’anno successivo).
L’unico modo per rendere il rifornimento energetico dell’America davvero sicuro è ridurre in modo definitivo la sua dipendenza dal petrolio”, ha affermato. ”E’ importante riconoscere che l’energia nucleare non emette anidride carbonica nell’atmosfera. Chi di noi è concentrato sui cambiamenti climatici sanno che l’energia nucleare, se è sicura, può dare un contributo significativo alla questione dei cambiamenti climatici. E io sono determinato ad assicurare che l’energia nucleare sia sicura”, ha aggiunto, ricordando che un quinto dell’elettricità consumata dai privati in america proviene dalle centrali nucleari.

Commenti (1)

  1. questa è la prova che non è possibile rinunciare al nucleare per scongiurare i danni da effetto serra, anche se è necessario accollarsi alcuni rischi, ma rinunciare a questi rischi comporta dei danni futuri con un numero di morti molto più elevato di quelli che può causare il nucleare. Vorrei spezzare una lancia a favore del nucleare: la Russia ha attraccato al porto di Johannesburg (sud africa) una centrale nucleare galleggiante che dà energia ad un impianto di desalinizzazione dell’acqua marina da incanalare nel territorio interno e fertilizzare tanti campi aridi di quella nazione…… la vita di quel paese può cambiare radicalmente, col petrolio e le rinnovabili la russia non avrebbe energia per aiutare quel popolo!

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