Sacchetti di plastica: ecco il vademecum per semplificare il passaggio all’uso della sporta

di Redazione 91 views0

 Le buste di plastica sono andate ufficialmente in pensione e anche se al momento è consentito lo smaltimento gratis delle scorte, purtroppo, c’è ancora qualcuno che continua a farsele pagare. Gli italiani, dunque, tra i consumatori più fedeli in Europa, si trovano a fare i conti con l’eco-rivoluzione. Il mercato già da tempo mette a disposizione diverse soluzioni: dalla sportina in fibre naturale direttamente dal passato ai nuovi eco-shopper in bioplastica ricavata da mais e altre materie vegetali. Il futuro, dunque, sembra essere in mater-Bi e lo confermano anche i numeri di Novamont, l’azienda produttrice, che ha aumentato la propria capacità produttiva da 80.000 a 130.000 tonnellate all’anno entro marzo (erano 40.000 nel 2009).

Il vademecum per affrontare il passaggio
Per affrontare in modo più sereno il cambiamento e facilitare il passaggio alle borsine ecocompatibili, Coldiretti lombarda ha stilato 5 regole d’oro che sono: dividere la spesa in 2 o più contenitori, riutilizzare vecchie borse in tessuto e buste di plastica oppure scatole in cartone formato mercato o i trolley delle nostre nonne. Gli italiani, precisa la Coldiretti, sono tra i massimi utilizzatori in Europa di shoppers in plastica con un consumo medio annuale di 300 sacchetti a testa. In Italia, inoltre, arriva un quarto dei 100 miliardi di pezzi consumati in Europa dove vengono importati per la maggioranza da paesi asiatici come la Cina, Thailandia e Malesia e di questi sacchetti il 28% diventa rifiuto e va ad inquinare l’ambiente in modo pressochè permanente poichè occorrono almeno 200 anni per decomporli.

Suggerimenti di buon senso
Con il piccolo manuale di sopravvivenza, che sarà diffuso nei prossimi giorni, con manifesti e volantini, nei farmers’ market di Milano, Lodi, Monza e Brianza e negli spacci delle aziende agricole di Coldiretti-Campagna Amica, diamo ai consumatori “suggerimenti di buonsenso e a costo zero, all’inizio sarà necessario organizzarsi, ma credo che con un minimo di necessario impegno iniziale sarà possibile superare anche questo passaggio” commenta Andrea Repossini, responsabile dei farmers’ market di Campagna Amica della Coldiretti di Milano e Lodi.

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