L’Addax, l’antilope del deserto

di Redazione 837 views0

 Sembra una capra, ma non lo è, se la si guarda bene si vede che è diversa da una capra e che somiglia un po’ ad un’antilope, si tratta dell’ addax, l’antilope del deserto.
Al Bioparco di Roma sono presenti degli esemplari di addax e se passate da lì potete andare a vedere da vicino l’antilope del deserto.
L’addax, “Addax nasomaculatus” (Blainville, 1816) è conosciuta come antilope dalle corna a vite, è l’antilope maggiormente adattata al deserto, un tempo numerosi esemplari vivevano in tutte le regioni Sahelo-Sahariane ad ovest della Valle del Nilo, è oggi vive in aree limitate del Chad, della Mauritania e del Niger.
È un animale imparentato molto da vicino con gli orici, ma si differenzia dalle altre antilopi per avere grandi denti di forma squadrata come i bovini e per essere priva delle caratteristiche ghiandole facciali. Sebbene nel suo ambiente naturale sia ormai estremamente raro, è piuttosto comune in cattività e si riproduce regolarmente in fattorie dove viene cacciato per le sue splendide corna.

Animale in via di estinzione

L’addax è considerato un animale in via di estinzione, è inserito in una delle categorie di minaccia stabilite dall’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura (IUCN), come specie animale minacciata criticamente, oltre ci sono solo due altri livelli: le specie estinte in natura e le specie estinte.

In natura
Attualmente rimangono in natura meno di 300 addax, mentre in cattività ve ne sono poco meno di 860. I motivi a cui è dovuta la decimazione della popolazione sono da ricercarsi nella distruzione dell’habitat e dalla caccia per le corna o per la pelle. Dal momento che l’addax si muove piuttosto lentamente rispetto ad altre specie di antilopi e che corre fino allo sfinimento, si è rivelato un bersaglio molto facile per i cacciatori a cavallo.

Nell’antico egitto
In tempi antichi l’addax era diffuso nella parte settentrionale dell’Africa fino a tutta l’Arabia e ad est. Le raffigurazioni nelle tombe egizie mostrano che intorno al 2500 a.C. esso veniva allevato come animale domestico.

Il colore
L’addax misura circa un metro di altezza al garrese e pesa 60 – 120 chili. Il colore del suo mantello varia a seconda delle stagioni. In inverno è marrone grigiastro, con i quarti posteriori e le zampe bianchi. D’estate, invece, diventa quasi interamente bianco o biondo sabbia. Sulla testa sono presenti macchie nere o marroni che formano una sorta di X sul naso. L’addax ha delle bellissime corna ricurve a forma di spirale.

Dove vive
L’addax vive in terreni desertici dove si nutre di erba e, nelle zone dove si trovano boscaglie, di foglie di arbusti. È molto adattato a vivere nelle aree più interne del deserto anche nelle condizioni più estreme. Può sopravvivere senza acqua per un tempo quasi indefinito, dato che ricava l’umidità disponibile dal nutrimento e dalla rugiada che si condensa sulla vegetazione. Gli scienziati ritengono che sia dotato di una speciale guaina nello stomaco che gli consente di immagazzinare acqua in apposite tasche, da utilizzare quando corre un serio pericolo di disidratazione.

Un animale notturno
È una creatura notturna: trascorre le ore del giorno in depressioni del suolo che scava con gli zoccoli. È in grado di vivere anche stando lontano da altri addax, perché i suoi sensi estremamente sviluppati gli permettono di localizzare altri addax anche da grandi distanze.
I branchi di addax sono composti sia da maschi che da femmine e comprendono da due a venti esemplari, sebbene in passato fossero stati anche più numerosi. Questi sono generalmente sedentari e si spostano solamente per andare in cerca di acqua. Gli addax hanno una struttura sociale piuttosto rigida, probabilmente basata sull’età, e le mandrie sono guidate dal maschio più anziano.

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