Italia e Cina insieme per puntare sulla mobilità elettrica: ecco cosa prevede l’accordo della Prestigiacomo

di Redazione 28 views0

La mobilità urbana sta cambiando rotta e punta sull’elettrico. Un settore strategico che offre importanti opportunità per le nostre aziende soprattutto all’estero. Ed è proprio di questa mattina la firma del ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo e il ministro della Scienza e della Tecnologia della Repubblica Cinese Wang Gang, di un memorandum che intensifica i rapporti di collaborazione fra Italia e Cina in materia ambientale. In particolare i due paesi lavoreranno assieme sul tema della mobilità sostenibile incrementando la collaborazione in materia di veicoli elettrici.

Mille auto elettriche/ibride in 10 città
Il Governo cinese ha infatti chiesto la collaborazione del ministero dell’Ambiente Italiano per l’attuazione del programma ‘Mille auto elettriche/ibride in 10 città‘ lanciato dal ministro Wang Gang nel 2009. Il progetto potrà avere interessanti ricadute per le imprese italiane presenti in Cina in settori come l’elettronica, delle batterie, della componentistica. Il programma si inserisce in un momento di grande dinamismo anche dei rapporti fra le aziende private dei due paesi in questo settore, segnato in particolare dalla nascita di una joint venture fra Fiat e un’azienda cinese per la costruzione di automobili in Cina.

La mobilità sostenibile in Italia
Il ministero dell’Ambiente punta, anche attraverso questo accordo con il gigante economico orientale, ad incrementare la presenza e la tecnologia a disposizione del nostro paese in un settore strategico per il futuro sostenibile soprattutto delle aree urbane. L’intesa, commenta Prestigiacomo, “rafforza la partnership con il paese che più di ogni altro al mondo sta investendo in tecnologie pulite e si inserisce pienamente nella strategia della mobilità sostenibile in Italia di cui sono state elaborate nei giorni scorsi le linee di indirizzo”.

Obiettivo: riduzione delle emissioni di Co2
L’impegno condiviso dal Governo e dal mondo imprenditoriale, aggiunge il ministro dell’Ambiente, ”è quello di mettere in campo politiche e misure finalizzate a raggiungere tre obiettivi: la riduzione dell’inquinamento da traffico (smog, pm10) nelle aree urbane e metropolitane; la riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di Co2 dal settore dei trasporti, oggi il 30% del totale; la velocizzazione del trasporto delle persone e delle merci, elemento chiave di qualità di vita e di competitività dei territori”. La mobilità sostenibile, conclude Prestigiacomo, ”è una ‘win-win strategy’ perchè somma i vantaggi ambientali a quelli economici, lo stimolo alla crescita economica e alla vivibilità delle città”.

Gli interessi dell’Italia in Cina
La Cina, però, apre le ‘porte’ non solo al settore della mobilità. Ma le imprese italiane sono pronte a raccogliere la sfida? Nessun dubbio per il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia: “Gli imprenditori italiani hanno un grande interesse nei confronti della Cina e sono pronti a collaborare in molti settori, nelle energie rinnovabili, nelle tecnologie avanzate e nell’export del made in Italy”.
E’ un paese – aggiunge la Marcegaglia- che dà grandi opportunità per le imprese italiane. L’export è raddoppiato, dai 15 miliardi di dollari del 2004 agli oltre 31 mld di dollari del 2009. La Cina è un motore mondiale imprescindibile per l’economia e per qualsiasi strategia di crescita del nostro paese. E’ cambiato il nostro approccio nei confronti della Cina che non è più il competitor di cui aver paura, ma un partner per sviluppare grandi tecnologie e il futuro delle nostre imprese”. Certo, rileva ancora il leader degli industriali, ”c’è anche molto da fare perchè siamo solo il ventunesimo fornitore di questo paese e la nostra quota è ancora bassa, ma siamo convinti di poter arrivare nei prossimi cinque anni ad un interscambio di circa 100 mld di dollari. Io stessa con la mia azienda investirò in Cina 200 mln di euro”.

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