International Green Film Award: il premio a Crude di Joe Berlinger

di Redazione 92 views1

 Ogni anno vip e celebrities si riuniscono durante la Berlinale per un gala d’eccezione nella sede della prestigiosa Konzerthaus. L’occasione è la consegna, nella cornice del gala “Cinema for Peace”, dell’International Green Film Award, il premio per l’impegno ambientalista nel cinema. Una serata di grandi progetti, ottime intenzioni, e molto denaro in ballo. Quest’anno a consegnare il Premio nelle mani del regista Joe Berlinger per il suo bel lungometraggio ”Crude”, sono stati nientemeno che Michail Gorbatschow e Leonardo DiCaprio. Quel che si dice una strana coppia. “Crude” mostra come mai l’abbiamo visto prima, la sofferenza umana provocata dalle devastazioni che ancora si perpetuano in certe regioni dell’Amazzonia ecuadoregna. Quella di Michail&Leo è stata una quasi requisitoria.

A FAVORE DELL’AMAZONIA
Contro l’inazione dei Governi e per una (finalmente) adeguata presa di coscienza sul drammatico problema della riduzione dell’immensa foresta-polmone del pianeta a scapito, non solo dell’umanità intera, ma anche, ed è qui che si restringe il campo, di popolazioni indigene prima messe in fuga, poi messe alla fame, e infine sterminate. Tra le nomine c’erano anche i nomi di Robert Redford, James Cameron e il regista tedesco Roland Emmerich. Gli artisti, ha argomentato Gorbatschow, hanno la sorte di potersi trovare nel posto giusto al momento giusto.
Ed è per questo che “da un’artista degno del suo nome”, secondo l’ex presidente, “ci si deve aspettare e pretendere un impegno per l’unica cosa che può dare un contributo decisivo alla risoluzione dei problemi, anche ambientali: la pace“. Segue sonoro applauso di Di Caprio e standing ovation in sala. In prima fila anche Catherine Deneuve, Christopher Lee, Bob Geldof , Montserrat Caballe’, la star di ”Twilight” Ashley Greene, il Ministro della Cultura del Ruanda, Joseph Habineza e il Ministro dell’ambiente tedesco Norbert Rottgen. Al regista Oliver Hischbiegel e all’attore Liam Neeson è andato invece il “Premio per la riconciliazione”, per il loro ”Five Minutes of Heaven”, sul dramma trentennale delle otte religiose in Irlanda del Nord.

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