Temporali: ogni anno si spostano a nord di 3 chilometri

di Redazione 118 views0

 La fascia caratterizzata dalla formazione di nubi che portano temporali, conosciuta come fronte intertropicale e che abbraccia la Terra in prossimità dell’ equatore, si starebbe spostando sempre più a nord, alla velocità di circa tre chilometri l’ anno, facendo temere per la siccità nelle zone tropicali e subtropicali. Lo ha dimostrato uno studio condotto da ricercatori dell’ università di Washington, a Seattle, guidati da Julian Sachs.

Lo studio è stato pubblicato sull’ ultimo numero della rivista Nature Geoscience. I ricercatori hanno studiato i sedimenti presenti in cinque isole dell’ Oceano Pacifico cercando evidenze sulle temperature e sulla presenza di acqua dolce portata dalle precipitazioni nelle zone tropicali e subtropicali negli anni passati, in particolare in quella che è conosciuta come ‘piccola era glaciale’ tra il 1400 ed il 1850. Dai dati raccolti ci sarebbero forti evidenze che più di tre secoli fa il fronte tropicale fosse in corrispondenza dell’ equatore.

IL FRONTE TROPICALE E I CAMBIAMENTI CLIMATICI
Per esempio, una delle isole studiate, la Washington Island o Teraina, della repubblica di Kiribati, è una delle più a sud del fronte intertropicale tra quelle studiate e riceve circa 2,9 metri di acqua l’ anno, ma nel passato risultava essere arida. Quindi, secondo i ricercatori, il fronte, spostandosi a Nord, avrebbe ‘investito’ l’ isola. Al contrario, le isole Galapagos, oggi terre aride del Pacifico orientale, tra il 1420 e il 1850 erano caratterizzate da un clima più umido che si è andato, poi, spostando verso nord. Secondo i ricercatori americani, il fronte, nel 1630, sarebbe stato 550 chilometri più a sud, dato che avrebbe permesso a Sachs e colleghi di calcolare la velocità media con cui si sarebbe spostato verso nord.

IL RISCHIO DI SICCITA’
Se la velocità continua in media ad essere la stessa – ha dichiarato Sachs – alla fine di questo secolo il fronte si sarà spostato di altri 126 chilometri a nord“. Il pericolo è che le popolazioni che abitano queste isole del Pacifico restino senza acqua. Le abbondanti precipitazioni portate dal fronte in queste isole tropicali, infatti, sono anche fonte di acqua per circa un miliardo di persone che vivono tra i tropici e le zone subtropicali. “Sicuramente – ha commentato Giampiero Maracchi, direttore dell’ Istituto di biometeorologia (Ibimet) del Consiglio Nazionale delle Ricerche – la tendenza allo spostamento dei temporali verso il Nord degli ultimi dieci anni è evidente, soprattutto nella zona monsonica, pur essendoci una certa variabilità negli anni. Anche in Europa, l’anticiclone delle Azzorre, viaggiando a caso, mostra dei comportamenti altamente variabili“.

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