Le bombe dimenticate minacciano il territorio italiano

di Redazione 421 views0

La Seconda Guerra Mondiale è finita ormai da un bel pezzo, ma sul territorio italiano sono ancora presenti molte bombe chimiche, rimaste dimenticate a seguito del conflitto, ma altamente nocive per l’ambiente ed anche per l’uomo. Sono davvero molte le bombe che si trovano anche in mare, specialmente nell’Adriatico, che hanno provocato danni ai pesci ma anche ai pescatori.

Secondo gli ultimi dati raccolti da Legambiente, sono ancora numerose le bombe chimiche presenti sul nostro territorio, contenenti materiali assolutamente nocivi, tra cui iprite, arsenico e fosgene, sostanze irritanti ed anche cancerogene. Solo nel Sud dell’Adriatico ci sarebbero circa 30.000 ordigni, diecimila solo nel porto di Molfetta. A quelle della Seconda guerra Mondiale, inoltre, in quella zona si sono aggiunte le bombe della guerra del Kosovo sganciate dagli aerei NATO. Le conseguenze ambientali sono state notevoli, tanto che la regione Puglia ha stanziato due miliardi di euro per ripopolare la fauna ittica in quella zona.

Nella zona di Pesaro, invece, a seguito della guerra sono scaricate oltre mille tonnellate di iprite che sono tutt’ora un pericolo per il mare. Dal 1946 ad oggi, non sono state effettuate operazioni di smaltimento, nè tantomeno gli ordigni sono stati rimossi, il loro pericolo forse è stato sottovalutato ma presto si inizieranno ad avvertire concretamente le conseguenze.

Il Golfo di Napoli e la zona intorno ad Ischia sono un’altra zona molto pericolosa e contaminata dalle bombe chimiche riversate in mare. Sul lago di Vico, a Viterbo, Mussolini durante gli anni della guerra fece costruire la “Città della Chimica”, una zona di venti ettari sottoposta a bonifica nel 2000. Nel corso degli anni, però, sono state rilevate molte sostanze nocive, tanto da rendere necessaria un’ulteriore operazione di bonifica. Insomma, nonostante gli anni passati, il Governo Italiano e i Comuni non si sono mai presi totalmente a briga di smaltire le bombe dimenticate durante la Grande Guerra, sono ancora moltissimi i territori italiani a rischio.

Photo Credits | Thinkstock

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