Ancona, progetto Defishgear per liberare l’Adriatico dai rifiuti marini

di Diletta Funaro 872 views0

Emergenza inquinamento mare. In Italia sono moltissimi i tratti di litorale inquinati dai rifiuti più disparati. Basta semplicemente passeggiare sulle spiagge per calpestare, inavvertitamente, bottiglie di plastica, tappi, involucri e brandelli di reti da pesca ormai inutilizzabili.

Sembra che ultimamente siano aumentati i residui di materiale utilizzato nella pesca, come le reti dismesse, che stanno creando ulteriori danni all’ecosistema marino.

Per far fronte a tutto ciò è nato un progetto elaborato da Defishgear e Helthy Seas per raccogliere e riutilizzare le reti da pesca grazie all’ECONYL Regeneration System.

Il primo punto di raccolta nazionale sarà avviato nel Porto di Ancona che vedrà coinvolti subacquei, pescatori, Ong, ricercatori scientifici e Aquafil, una industria specializzata nella produzione e riciclo di nylon.

Il piano di recupero è stato definito durante un incontro che ha avuto luogo presso il Consorzio Pesca di Ancona al molo Mandracchio tra i rappresentanti del progetto DeFishGear (finanziamento UE IPA Adriatico), quelli della Healthy Seas Initiative e quelli di Aquafil.

L’obiettivo è quello di elaborare una strategia efficace per combattere l’inquinamento da rifiuti marini coinvolgendo tutti i Paesi che si affacciano sul Mare Adriatico.

Aquafil è uno dei soci fondatori della Seas, a Journey from Waste to Wear ed ha come obiettivo principale quello di rimuovere i rifiuti, in particolare le reti da pesca, dal mare per trasformarli in prodotti tessili.

Grazie alla trasformazione di questi materiali, sarà possibile rigenerare le reti per creare prodotti come costumi da bagno, tappeti e calzini.

All’incontro erano presenti numerosi esponenti del progetto tra cui Andrej Krzan, dello Slovenian National Institute of Chemistry, Paolo Pelusi, presidente del Consorzio Mediterraneo. A rappresentare Defishgear era presente Veronika Mikos, project manager dell’iniziativa, Maria Giovanna Sandrini, responsabile della comunicazione e per ECONYL Regeneration System era presente Fabrizio Calenti.

Da questo incontro è nata l’idea di avviare un punto di raccolta delle reti da pesca e di programmare attività di comunicazione e informazione per far conoscere il progetto.

Riutilizzazione e riciclo sono le due parole chiave di questo ambizioso progetto che si pone l’obiettivo di fornire una soluzione duratura per contrastare l’inquinamento del Mare Adriatico dannoso per l’intero ecosistema.

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