Tartarughe in pericolo nell’Adriatico, un nuovo dispositivo contro la strage

di Diletta Funaro 165 views0

Purtroppo la pesca, di qualsiasi genere, sta divenendo sempre più selvaggia.

L’eccessivo uso scorretto di pratiche non idonee alla pesca, sta causando seri pericoli alla specie di tartaruga chiamata Caretta caretta la quale è stata decretata più a rischio rispetto alle altre.

Il rischio di estinguersi avanza nonostante la specie sia protetta dalle Convenzioni internazionali, dalle Direttive comunitarie e dalle leggi italiane.

Alcuni dati che provengono da Tuttogreen sono allarmanti:

  • circa 70.000 tartarughe abboccano agli ami generalmente utilizzati per la pesca al pescespada;
  • circa 40.000 rimangono intrappolate nelle reti a strascico. Quest’ultima è già una pratica dichiarata illegale;
  • circa 23.000 restano intrappolate nelle reti comunemente chiamate “da posta”;
  • in totale sono circa 70.000 i decessi causati da tali pratiche.

Per tentare bloccare questa strage la Commissione Europea e l’Istituto di Scienze Marine del Consiglio nazionale delle Ricerche di Ancona (Cnr-Ismar) ha ideato il progetto Tartalife il quale si occupa non solo della specie caretta caretta ma anche della tartaruga liuto Dermochelys coriacea  e della tartaruga verde Chelonia mydas.

Questo progetto ha l’obiettivo di coinvolgere, fino al 2018, circa quindici regioni italiane nella riduzione delle catture con conseguente riduzione del tasso di mortalità delle specie di tartaruga marina.

L’obiettivo sarà raggiungibile grazie ad un dispositivo meccanico chiamato TED (Turtle Excluder Device). In altri termini si tratta di una griglia cucita all’interno della rete che impedisce l’accesso alla tartaruga ma non al pesce.

Tra i vari strumenti consigliati dal progetto, vi è anche l’utilizzo di un amo circolare al posto di quello a forma di “J”. Secondo ultimi studi,  sembra infatti che l’amo circolare riduca la cattura della tartaruga Caretta caretta di circa il 70%. Interessante notare che l’utilizzo dell’amo circolare non ostacolerebbe in nessun modo la cattura dei pesci che invece sono il bersaglio della rete.

Al vaglio degli esperti vi è anche un dispositivo elettroacustico chiamato STAR (Sea Turtle Acoustic Repellent) con il quale si vuole tenere lontane le tartarughe mediante ultrasuoni.

Sembra proprio che la sfida alla protezione delle tartarughe Caretta caretta sia solo all’inizio perché gli esperti sono scesi in campo per tentare di mettere in campo ulteriori forze per porre fine a questa situazione che, in caso contrario, senza ombra di dubbio avrà risvolti drammatici.

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